Inquinamento dell’aria nel bacino padano-veneto
Milano 11 luglio 2019 – Presentati i risultati dell’indagine “Valuta l’aria” condotta nell’ambito del progetto Life PREPAIR
Area di studio. Il settore più critico dell’area d’indagine è quello Padano la cui conformazione orografica rende particolarmente difficile la dispersione delle emissioni inquinanti. Nello stesso tempo oltre 23 milioni di persone, pari al 40% della popolazione italiana, risiede nelle regioni della Pianura Padana e in quest’area viene prodotto oltre il 50% del PIL nazionale con emissioni in atmosfera complessivamente rilevanti che provocano superamenti dei valori limite per polveri, ossidi di azoto ed ozono.
Obiettivi del progetto. Individuare azioni coordinate di breve e di lungo periodo atte a migliorare la qualità dell’aria per implementare le misure già previste dai singoli Piani regionali di qualità dell’aria e dall’Accordo interregionale (detto di Bacino) in cui sono identificati i principali settori d’azione: la combustione di biomasse, il trasporto di beni e passeggeri, il riscaldamento domestico, l’industria e l’energia, l’agricoltura.
Il progetto comprende anche azioni di sensibilizzazione e formazione, che hanno lo scopo di promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni.
Obiettivo dell’indagine. “Valuta l’aria” ha inteso documentare il livello di percezione e di consapevolezza dei cittadini sul tema della qualità dell’aria e, in particolare, sui fattori ritenuti come i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. Fra gli interrogativi a cui l’indagine ha cercato di dare risposta sono:
- Come percepiscono questa criticità gli abitanti delle regioni padane?
- Le persone sono consapevoli che molte azioni di miglioramento della qualità dell’aria sono connesse a doppio filo con il proprio stile di vita?
- Le persone sono disponibili a modificare le loro abitudini?
- In che modo gli enti locali possono influenzarli fino ad innescare in loro un cambiamento?
Campione. L’indagine lanciata il 23 novembre 2018 e chiusa il 10 gennaio 2019, ha coinvolto 7.331 cittadini che hanno partecipato su base volontaria compilando il questionario. Con riferimento al territorio complessivo delle sei regioni indagate i cittadini coinvolti risiedono nel 36% del totale dei Comuni che a loro volta comprendono tutti i 42 capoluoghi di provincia e le principali città.
Profili dei rispondenti. Sulla base della proattività/disponibilità ad attuare comportamenti virtuosi per migliorare la qualità dell’aria, dall’analisi delle risposte emergono quattro profili di cittadino: 1. Impegnati e proattivi, 2. Disponibili ma …, 3. Titubanti, 4. Non disponibili.
Sintesi dei risultati. Ai fini della massima sintesi i risultati sono riassunti in alcuni punti chaiave; per maggiori informazioni si rimanda all’executive summary, scarica pdf: Prepair Executive Summary Indagine
1 Informazione. L’informazione viene tratta soprattutto dalla rete, il che è sia un’opportunità che un rischio. Opportunità perché risulta più facile accedervi, rischio per il proliferare di fonti anche non “accertate” e per la sempre maggiore diffusione di notizie non documentate. Le policy di comunicazione relative al bacino del Po dovranno tenere conto fortemente di questo fattore.
2 Globale vs locale. Nei territori padano-veneti è molto diffusa la percezione secondo cui il livello locale sia quello in grado di influire maggiormente sulla qualità dell’aria. Se teniamo conto che il cambiamento degli stili di vita dei cittadini è uno degli elementi essenziali per le politiche di qualità dell’aria, quest’elemento di “responsabilizzazione” è ancora più interessante. É singolare il fatto che i cittadini individuino come prioritario intervenire sui processi industriali e solo nell’11,1% dei casi considerino rilevante attuare limitazioni al traffico, nonostante la corretta percezione dell’impatto dei trasporti come primaria causa di inquinamento (59,8%).
Il messaggio che emerge potrebbe equivalere a: “coinvolgeteci direttamente solo una volta che avrete fatto il possibile sugli altri fronti”. Di conseguenza, campagne di responsabilizzazione dei cittadini potrebbero essere poco efficaci senza una corresponsabilizzazione riassumibile con il messaggio “ognuno farà la propria parte nella misura che gli è possibile”.
3 Disponibilità e scelte di mobilità. Dalla rilevazione sulla disponibilità e l’interesse dei cittadini a mettere in pratica comportamenti e azioni per migliorare la qualità dell’aria, emerge una diffidenza verso taluni comportamenti che si richiedono ai cittadini.
Il Trasporto pubblico con il 48,1 % di assenso condizionato è un evidente richiamo alla necessità di miglioramento del servizio. I veicoli elettrici e ibridi, a loro volta, con una disponibilità condizionata del 44,2% conducono al tema delle infrastrutture di servizio e del prezzo ritenuto ancora troppo elevato di accesso ai veicoli. Anche la domanda sul mezzo utilizzato per recarsi al lavoro fa emergere un’evidente e palese correlazione con l’efficacia e l’esigenza di servizi alternativi per la mobilità.
In sintesi. I risultati dell’indagine sottolineano come i cittadini del bacino padano risultino già disponibili ad un cambiamento degli stili di vita, anche se in percentuale non maggioritaria. Per raggiungere un reale cambiamento, appaiono elementi chiave l’unità di intenti e la chiarezza con cui azioni e proposte vengono presentate ed avviate. Anche il più responsabile e consapevole dei cittadini, infatti, valuta quanto gli viene sottoposto non solo in termini di informazioni tecniche ma anche attraverso la propria sfera emotiva. Tanto maggiore sarà la trasparenza del processo e l’impegno delle parti in causa, tanto maggiore sarà l’efficacia delle politiche adottate. In sostanza, per stimolare un cambiamento negli stili di vita di ampie fasce della popolazione si dovranno adottare strategie precise e che sanciscano un “patto” chiaro secondo cui ciascun attore farà la propria parte.
Informazioni sul progetto Alberto Mazzotti, 3388556129, ufficiostampa@lifeprepair.eu
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